Urbanistica

Investimenti immobiliari: quali aree turistiche diventeranno calde in Italia

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Investimenti immobiliari, anyone ?

Scegliere gli investimenti immobiliari è sempre un’ottima soluzione per sistemare i propri soldi, soprattutto quando si parla di aree turistiche visto l’enorme potenziale che un immobile può avere. Oltre ad impiegare la proprietà immobiliare per le vacanze della propria famiglia, possiamo scegliere anche di affittarla a turisti stranieri che sembrano essere sempre più interessati alla penisola italica.

Una recente ricerca di mercato effettuata da Immobiliare.it e LuxuryEstate ha rilevato quali siano le zone turistiche calde per quanto riguarda il Bel Paese. I risultati parlano chiaro, il mercato immobiliare continua ad essere di grande interesse anche per gli stranieri che sembrano puntare sulle città d’arte dove il turismo dura 365 giorni l’anno: Roma in primis, a seguire Verona prossima al Lago di Garda molto amato dai Tedeschi, mentre la zona collinare Toscana non conosce crisi ed è sempre una scelta sicura di investimento. Attenzione anche a Milano, specie in funzione dell’arrivo dell’Expo 2015, con particolare attenzione al quartiere ipertecnologico di Porta Nuova.

Gli investimenti immobiliari in aree turistiche marittime si concentreranno quest’anno sulla zona della riviera romagnola, della costa di Toscana e dell’arcipelago, e sulle sempreverdi isole della Sardegna e della Sicilia, la costa ligure in particolare nella città di Imperia e Oristano affascina in particolare la popolazione Russa che predilige le località marittime esclusive, ma risultano interessanti anche alcune località di mare dell’Adriatico tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Per quanto riguarda la montagna le città calde per gli investimenti sono ancora Courmayer, Madonna di Campiglio e Cortina d’Ampezzo, sempre in prima linea nel settore delle ville di lusso.

Quel che si evince da questi dati è che gli investimenti immobiliari in zone turisitiche sia stagionali in località di mare o di montagna sia quelle annuali non soffrono dei cali causati dalla crisi economica, soprattutto grazie all’interesse che arriva dagli stati esteri emergenti dell’est e del nord Europa.

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